Decalogo
La PAC che vorremmo
LA PAC POST 2020 CHE VORREMMO IN 10 PUNTI
Decalogo della Coalizione #CambiamoAgricoltura per una futura PAC più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico
Dopo la presentazione da parte della Commissione Europea delle proposte dei nuovi Regolamenti per la PAC post 2020, lo scorso 1° giugno, le Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica italiane hanno presentato in un convegno presso la Camera dei Deputati il loro decalogo che riassume richieste e proposte in vista del negoziato del “Trilogo” (Commissione, Consiglio e Parlamento UE) che dovranno approvare la PAC del futuro:
1. UNA PAC PER L’AMBIENTE: Inserire nel Regolamento UE, nell’ambito del negoziato del “Trilogo” un riferimento più esplicito al ruolo della PAC come strumento finanziario per l’attuazione degli accordi internazionali, dalla Strategia UE per la Biodiversità al rispetto degli impegni degli accordi di Parigi sul clima, come contributo agli SDGs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite;
2. UNA PAC PIU’ EQUA IN AIUTO ALLE AZIENDE PIU’ DEBOLI: Abolizione nel primo pilastro delle quote per l’attribuzione del sostegno di base al reddito per la sostenibilità, per un vero superamento dell’impostazione storica dei pagamenti diretti.
3. UN PIANO STRATEGICO NAZIONALE DELLA PAC INNOVATIVO che:
- definisca a livello nazionale degli obiettivi ambientali e sociali specifici sulla base degli obiettivi contenuti nelle Strategie europea e nazionale per la biodiversità, le Direttive UE habitat e uccelli ed i piani di gestione della rete Natura 2000.
- indichi come obiettivo concreto, realistico e misurabile una percentuale minima (10%) di aree d’interesse ecologico costituite da elementi strutturali degli ecosistemi che le aziende devono garantire nell’ambito della loro superficie agricola totale.
- indichi la priorità delle misure collettive e di cooperazione per obiettivi ambientali di area vasta e realizzazione di obiettivi ed interventi legati al paesaggio rurale ed alle reti ecologiche, sia all’interno del primo pilastro, sia per le misure agro-climatico –ambientali dello sviluppo rurale;
- definisca specifici indicatori di risultato e di efficienza utili a determinare il reale raggiungimento degli obiettivi ambientali, consentendo anche di valutare la loro reale efficacia.
4. RISORSE MINIME GARANTITE PER L’AMBIENTE E IL CLIMA: Destinare una quota minima del 30% del budget del primo pilatro per i “regimi per il clima e l’ambiente” (eco-schemes), come già previsto per le misure agro-climatico-ambientali nello Sviluppo Rurale.
5. CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE REGOLE: Garanzia dei controlli sull’applicazione della nuova condizionalità e definizione di sanzioni adeguate per scoraggiare il mancato rispetto dei criteri di gestione obbligatori e delle buone condizioni agronomiche e ambientali.
6. PREMIARE L’AGRICOLTURA BIOLOGICA: La PAC deve garantire premi maggiori ai modelli di agricoltura più sostenibili, come il biologico. Passaggio del sostegno al mantenimento dell’agricoltura biologica dal II° al I° pilastro, inserendo questo obiettivo nei “regimi per il clima e l’ambiente” del primo pilastro, lasciando nello Sviluppo Rurale il sostegno alla conversione delle aziende.
7. RADDOPPIO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA ENTRO IL 2027: Prevedere nel Piano strategico nazionale della PAC come obiettivo generale al 2027 il 40% della SAU nazionale certificata in agricoltura biologica, per un raddoppio effettivo delle superfici agricole rispetto all’obiettivo al 2020.
8. IL VALORE DI NATURA 2000 NELLA PAC: Riconoscimento del valore aggiunto delle aree naturali per le aziende agricole. Passaggio dell’attuale Indennità Natura 2000 dal II° al I° Pilastro. La Misura 12 dei PSR 2014-2020 resta presente nel Regolamento proposto dalla Commissione all’Art. 67 (Svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori).
9. CAMBIARE LA ZOOTECNIA PER RIDURRE L’IMPRONTA ECOLOGICA: Prevedere l’obiettivo generale della ristrutturazione delle filiere zootecniche, definendo uno o più obiettivi specifici legati a questo tema con particolare attenzione alla riduzione del loro impatto ambientale.
10. PAGAMENTI ACCOPPIATI AD IMPATTO ZERO: Escludere dal regime dei pagamenti accoppiati le produzioni agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale. In particolare limitarli nel comparto zootecnico alle sole produzioni estensive.
In generale le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura chiedono che la forte sussidiarietà contenuta in questa riforma della PAC non diventi per le sfide ambientali e climatiche una fuga degli Stati membri dai loro impegni assunti a livello internazionale, con una sostanziale abdicazione di responsabilità da parte della Commissione Europea. Ma piuttosto sia garantita una gestione della PAC post 2020 con un forte coordinamento centrale ed un’assunzione di responsabilità ed impegni concreti dei singoli Stati.
Si auspica, infine, sia garantita la partecipazione di tutti i soggetti interessati, in particolare le Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e per la difesa della salute dei cittadini, nella definizione del Piano strategico nazionale della PAC per il nostro paese, evitando modalità di lavoro finalizzate solo ad una partecipazione formale e non sostanziale.
Il decalogo completo, insieme ad un rapporto sulla PAC in Italia e in Europa è scaricabile QUI