Elezioni europee 2019. Chi pensa al futuro dell'agricoltura?
La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha esaminato i programmi di 8 principali forze politiche sui temi della Politica Agricola Comune della UE Lettera aperta sul futuro della PAC ai Capilista nelle diverse circoscrizioni
Nonostante la PAC, Politica Agricola Comune, rappresenti la più importante politica di settore dell’Unione Europea, essa ha avuto una scarsa evidenza nel dibattito politico in vista delle elezioni europee di domenica. La PAC impegna la parte più elevata del bilancio comunitario, il 38% nel periodo di programmazione attuale 2014 – 2020, ed ha un ruolo strategico per la sicurezza alimentare di oltre 508 milioni di persone residenti nei 28 Paesi membri ed il coinvolgimento di 10,8 milioni di aziende agricole, per una superficie agricola utilizzata (SAU) nell'UE-28 pari a quasi 175 milioni di ettari (circa il 40,0 % della superficie totale dell’Unione). Infatti, esaminando i programmi elettorali delle principali 8 forze politiche in competizione nelle elezioni europee, si rileva che alla PAC viene dedicato uno spazio marginale: è questa la conclusione dell’esame dei programmi elettorali del M5S, Lega, PD, Forza Italia, + Europa, Fratelli d’Italia, La Sinistra ed Europa Verde, svolta dalla Coalizione #CambiamoAgricoltura alla ricerca della PAC e dei principali temi connessi a questa politica comunitaria come l’agricoltura sostenibile e il budget UE.
Molta delusione e preoccupazione da parte della Coalizione #CambiamoAgricoltura per la poca attenzione dedicata alla PAC, in particolare alla riforma post 2020 ancora in discussione e che sarà una delle più importanti questioni su cui si dovranno esprimere i neo eletti nel Parlamento Europeo. Delusione e preoccupazione che si sommano a quelle già espresse da alcune Associazioni agricole italiane, che hanno denunciato l’assenza di un serio ed approfondito dibattito in questa campagna elettorale sui temi del futuro dell’agricoltura in Europa.
Le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura, AIAB, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI Fondo Ambiente Italiano, Federbio, ISDE Italia Medici per l’Ambiente, Lipu- BirdLife Italia, Legambiente, ProNatura e WWF Italia, hanno inviato il 17 maggio scorso una lettera aperta sul futuro della PAC ai responsabili delle principali 8 forze politiche ed ai loro rispettivi Capilista in tutte le Circoscrizioni elettorali.
Nella loro lettera le Associazioni hanno ricordato che negli ultimi due decenni la PAC è stata oggetto di significative riforme con la modifica delle sue regole ed obiettivi, garantendo non solo cibo per tutti a prezzi calmierati, tutelando il reddito degli agricoltori, ma anche una crescente multifunzionalità dell’azienda agricola chiamata a svolgere servizi ambientali e sociali essenziali per il mantenimento della vitalità dei territori rurali.
Insieme a queste risultanze positive va però sottolineato che il meccanismo di erogazione dei premi ha favorito sperequazioni tra grandi e piccole aziende, favorendo al contempo un’intensificazione dell’agricoltura che è andata nella direzione opposta alla sostenibilità, sempre al centro degli ultimi documenti preparatori, che avrebbero dovuto comportare cambi sostanziali di modello produttivo ma che non hanno trovato il giusto sostegno e indirizzo nella loro applicazione.
La Coalizione #CambiamoAgricoltura, proprio in vista dell’importante decisione che i Parlamentari europei che risulteranno eletti dovranno prendere, ha sottoposto all’attenzione dei candidati delle 8 forze politiche il proprio “Decalogo per il futuro della PAC” che riassume richieste e proposte al futuro Parlamento Europeo e alla nuova Commissione, che insieme al Consiglio Europeo dovranno concludere il negoziato per la definitiva approvazione dei nuovi Regolamenti della PAC post 2020. Il documento di analisi dei programmi elettorali e il testo integrale della lettera aperta, con le risposte ad oggi pervenute, sono disponibili su questo sito. Insieme ad un Atlante della PAC che riassume dati e fatti dell’attuale politica europea e un’analisi della sua coerenza con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.